A volte basta davvero poco per rovinare qualcosa di ben fatto. Figuriamoci se quel qualcosa è un programma debole come Obbligo o Verità, al debutto ieri sera su Rai Due. Condotto da Alessia Marcuzzi, lo show è un allegro scacciapensieri dove un tavolo di ospiti vip gioca appunto al famoso Obbligo o Verità e, tra penitenze e domande scomode, si racconta al pubblico. Per un game show così strutturato, sono fondamentali due elementi: il primo è un parterre di ospiti pronti a mettersi in gioco, il secondo una conduzione affilata quanto basta. E la Marcuzzi sarà pure tanto simpatica, ma come timoniera urge qualche ripetizione da chi, invece, le dinamiche in studio le padroneggia. Altrimenti poi succede che Salvo Sottile racconti di aver avuto un rapporto sessuale a 12 anni con una persona molto più grande, che ammetta di esserne stato “terrorizzato”, e tutto se ne scorra tra le risatine grossolane dello studio. Ma andiamo con ordine.

Rai Due, la rete giovane del servizio pubblico, testa un nuovo game show dopo 99 da battere e l'ormai consolidatissimo Stasera tutto è possibile. Non facendogli un gran servizio, va detto: un format da seconda serata collocato in prima, promosso giusto con un comunicato stampa e qualche promo all'ultimo minuto; spalmato fino a mezzanotte con il primo blocco pubblicitario intorno alle 23.30, segno che in Rai temevano fortemente che il pubblico potesse cambiare canale per non tornare. In più, come se non bastasse, destinato alla conduzione superficiale della Marcuzzi. Questa prima puntata ha giovato di due presenze forti: nella prima parte è stato Geppi Cucciari-centrico, poi Selvaggia Lucarelli-centrico e, dall'inizio alla fine, tenuto a ritmo dalle battute di Herbert Ballerina che si inserivano sempre al momento giusto. Rimane da capire chi reggerà la trasmissione nelle prossime puntate. Tra alti e bassi, momenti divertenti e altri meno riusciti, la serata ha però dato il peggio di sé nell'ultima parte. Davanti all'obbligo di raccontare la loro prima volta, Salvo Sottile ha condiviso la sua: “Io avevo 12 anni, 13, e non mi è piaciuto. È successo con una persona molto più grande, e quindi mi ha scioccato, ma lì per lì dovevo fare quello figo, grande; in realtà mi ha terrorizzato perché, insomma, comunque ero un ragazzino, anche se ero molto sviluppato”. Mentre tutti sorridevano, forse anche per una sorta di imbarazzo, la Argento ha rimarcato il concetto di “sviluppato”: e via tutti a ridere, pubblico compreso. Ora, che questa battuta arrivasse proprio da Asia Argento, lascia veramente basiti. Si tratta della stessa attrice che nel 2017 denunciò di aver subito sesso orale da Harvey Weinstein e a cui, nel dibattito che ne nacque nei giorni successivi, venne persino detto che quella non poteva essere considerata una vera violenza sessuale. Considerando i trascorsi, uno spettatore un po' più di accortezza se la sarebbe aspettata. La Marcuzzi dal canto suo, poteva intervenire in qualsiasi modo; ha scelto di dire che essendo tardi, si poteva parlare liberamente.

Singolare inoltre che, invece, tutti si siano apertamente commossi quando Salvo Sottile ha ricordato di essere stato bullizzato, che si ritrovava da solo al campetto di calcio col pallone nuovo in braccio. Perché il concetto di emarginazione sociale è qualcosa di riconosciuto, sedimentato e assodato nella nostra percezione comune. Allo stesso modo, permane l'idea della vecchia “nave scuola” da bmovie e, pure questa, ancora ben sedimentata nell'immaginario collettivo. Persino davanti all'immagine di un ragazzino, tutto sommato ancora un bambino, spaventato da un'esperienza per cui non era pronto e, oltretutto, con una donna molto più grande. Non bisogna certo sottolineare che a quell'età la percezione del consenso è quantomeno confusa. Così, proprio mentre ci stiamo spellando le mani per la serie Netflix Adolescence che fa un affresco della mascolinità tossica, su Rai Due passa per goliardia un rapporto sessuale a dir poco problematico. Cringe, direbbe adesso un ragazzino che ha la stessa età di Salvo Sottile alla sua prima volta. Rai, puoi fare di meglio.
